L’etica di Scientology

di Silvio Calzolari

“Gli esseri umani, per natura, vogliono la felicità e non la sofferenza.

Animati da questo desiderio, ognuno di noi cerca di raggiungere la felicità e di liberarsi dalle sofferenze, e tutti ci sentiamo in diritto di farlo. In questo senso siamo tutti uguali: occidentali e orientali, ricchi e poveri, musulmani, cristiani, buddisti, scientologist, credenti e non credenti. Siamo esseri umani, siamo uguali e condividiamo la stessa speranza di raggiungere la felicità.

Nel rinato interesse che oggi si manifesta per la filosofia pratica (etica), una grande lacuna nel mondo accademico è costituita dal fatto che in genere si trascura, perché non si conosce o perché si preferisce non parlarne, l’originalità del paradigma etico proposto da Ron Hubbard (1911-1986).

E la cosa è ben strana perché è un sistema etico di grande attualità che pone particolare attenzione alla concretezza esistenziale della condizione umana nell’integrità di tutte le sue dimensioni.”

Sull’autore

Silvio Calzolari è professore di Storia delle Religioni orientali presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose (I.S.S.R) della Facoltà Teologica dell’Italia Centrale.

Ha insegnato lingua e letteratura giapponese presso la facoltà di Magistero all’Università di Firenze. Ha trascorso 8 anni in Giappone, conducendo ricerche sullo sciamanesimo e sul Buddismo esoterico.

Ha scritti innumerevoli saggi e diversi libri. Tra quest’ultimi meritano di essere ricordati: “Il Dio incatenato – Storie di Santi e Immortali Taoisti nel Giappone dell’Epoca Heian” e “Il Principio del male nel Buddhismo”, entrambi pubblicati dall’editrice Luni.

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